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  09/06/2009 16:00 | |
Da una lettera pubblicata sul settimanale "Oggi" n. 31, 31 luglio 1952:
"Signor direttore,
mi riferisco all'articolo pubblicato sul numero 26 di Oggi sui dischi volanti. A proposito delle osservazioni fatta dal prof. Menzel e delle teorie che egli espone sui dischi volanti, credo utile apportare un modesto contributo alla spiegazione del fenomeno, riferendo quanto io osservai nel 1918.
Nell'estate di quell'anno io mi trovavo in convalescenza per una ferita di guerra a fare le sabbiature sulla spiaggia di Senigallia. Ero con mio padre, generale di artiglieria venuto a trovarmi dal fronte di guerra. Una sera, verso il tramonto, osservammo alto sul mare, sullo sfondo delle nuvole, un oggetto luminoso a forma ovoidale, che si muoveva lentamente verso nord, a grande distanza. La prima idea che ci venne in mente fu quella di un dirigibile illuminato dal sole cadente. Ma continuando l'osservazione da parte nostra, altri oggetti simili al primo, ma più piccoli, apparvero nel cielo disposti in fila. Scartammo quindi l'idea del dirigibile, ben sapendo che di questi ve ne erano in Italia, allora, tre o quattro in tutto e che non navigavano in convoglio.
Dopo varie congetture, mio padre affacciò l'ipotesi che si trattasse di un fenomeno di rifrazione o di fata morgana, che ci faceva vedere sullo schermo delle nubi l'immagine rifratta di un convoglio marittimo, nostro o austriaco, che navigava in mare. Con il calar del sole il fenomeno gradatamente scomparve e fu dimenticato.
Firenze, Mario Dell'Isola Nolo (colonnello riserva)"
Fonti: "Oggi" n. 31, 31 luglio 1952;
G. Stlo "Ultimatum alla Terra - 1952: i dischi volanti in
Italia e nel mondo" edizioni Upiar. |