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L'ERA PIONERISTICA DELL'UFOLOGIA IN SICILIA

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2009 16:08
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05/02/2009 16:08

Pillole di storia ufologica

L’era pionieristica dell’ufologia in Sicilia

Uno dei primi seri studiosi del problema degli avvistamenti di quelli che una volta erano definiti “dischi volanti” fu il prof. Giuseppe Luigi Beneventano (abitante a Lentini, in prov. di Siracusa), che, affrontando la questione da un punto di vista rigorosamente scientifico, espose le proprie conclusioni sull’origine meteorologica del fenomeno UFO nel volumetto "Che cosa sono i dischi volanti" (edito a Catania nel 1952 e reperito dagli inquirenti CISU, non senza una certa difficoltà, presso la locale Biblioteca Universitaria), il volumetto fu recensito il 4 ottobre dello stesso anno dal Corriere di Catania.
Tuttavia la sua figura rimase isolata nel contesto dell’epoca, essendo già ovunque ben più ampio il fronte degli appassionati che andavano aggregandosi in club e associazioni per sostenere la realtà dei dischi volanti. Tra i primi circoli a formarsi in Sicilia in quegli anni, merita di essere ricordato per l'intraprendenza che ne caratterizzò la pur breve vita, il “Centro Studi e Ricerche Spaziali”, della cui nascita nel 1958 diede così notizia l’Espresso Sera: “Scrutano senza posa il cielo in attesa dei dischi volanti”.
Ovviamente l'approccio di tali gruppi al fenomeno UFO era invero molto semplice, per non dire addirittura ingenuo: nessuno dubitava che i dischi volanti fossero astronavi provenienti dallo spazio ed il vero problema era piuttosto come comunicare con i loro piloti. In questa scia si muoveva anche il “Centro Studi e Ricerche Spaziali”, che, suddiviso in tre sezioni di studio e di ricerca (Astronomia, Astronautica-Razzomodellismo e Ufologia) impostò la propria attività ufologica con l'obiettivo di entrare in contatto con le presunte intelligenze extraterrestri sia attraverso le facoltà paranormali di alcuni medium, sia attraverso la costruzione e la sperimentazione di appositi trasmettitori radio, talvolta con risultati a dir poco "clamorosi". Direttore del centro era l’astrofilo Franco Brancatelli e altri come Aldo Turiano, Giuseppe Pappalardo, Alfredo Scalia e, pare, anche un ancora sconosciuto Eugenio Siragusa (che poi sarebbe stato il più noto e controverso contattista italiano).
Fra le varie attività del centro ricordiamo la conferenza con ospite George H. Williamson nell’agosto 1958, e l’indagine su un presunto incontro ravvicinato avvenuto nel maggio del 1960 a Siracusa. Il centro comunque ebbe vita breve sia per una questione di mancanza di fondi, sia anche perché evidentemente quei risultati ottenuti attraverso i trasmettitori non furono poi così clamorosi. In seguito in Sicilia ci fu l’esplosione del fenomeno del contattismo con il Siragusa, e, negli anni settanta, come del resto in tutta Italia, la moda del gruppismo (gruppi di giovani appassionati che, sotto la spinta del mensile “Il giornale dei misteri”, crearono varie associazioni che facevano indagini e studi) che durò fino ai primi anni ‘80
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